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La storia evolutiva dell'uomo si arricchisce, con "il canto degli antenati", di un nuovo e importante contributo. L'archeologo britannico Steven Mithen parte da un assunto: la propensione a fare musica è uno dei più affascinanti e allo stesso tempo trascurati tratti distintivi dell'uomo. Ecco allora definito il suo ambizioso progetto: tracciare un affresco, a cavallo tra archeologia, paleontologia, neurologia e genetica, che spieghi come e perché gli esseri umani pensano, parlano e creano musica. Se tutto questo può sembrare accademico... Be', non lo è, perché Mithen riesce a trasferire nella pagina scritta la sua curiosità onnivora e coinvolgente, che taglia trasversalmente l'ambito specialistico per arrivare a citare non solo Steven Pinker ma anche Bach e Miles Davis.